Oggi sono in vena di scrittura seppure non sia un momento tranquillo della mia vita.
Quello che vorrei fare oggi è un'analisi del pattinaggio in relazione a quello che è stato l'evento dell'anno: i XXX Giochi Olimpici a Londra 2012.
E' chiaro che il punto focale della discussione sia e debba essere incentrata sulla cosa più importante, ossia il fatto che le discipline su rotelle ed in particolare il pattinaggio corsa non fanno parte del programma olimpico.
Durante queste olimpiadi la mia attenzione si è volutamente soffermata su molti particolari che fino ad ora non avevo mai considerato: il numero di nazioni partecipanti alle singole discipline, la popolarità della disciplina, la spettacolarità televisiva.
Riporto l'attenzione su quelle che sono le discipline rotellistiche. Da ora in poi i miei discorsi riguarderanno la singola disciplina del pattinaggio corsa, poichè è quella che conosco maggiormente e approfonditamente. In secondo luogo è quella che, a mio avviso, rientra di più nei canoni degli ultimi giochi olimpici, fondati oramai su ascolti televisivi, quindi spettacolarità, e sponsorizzazioni.
Partiamo dal primo punto di analisi: il numero di nazioni partecipanti alle singole discipline.
In passato il punto debole del pattinaggio credo fosse proprio questo. Le nazioni partecipanti erano poche e malgrado gli spot olimpici della federazione italiana di pattinaggio e di quella internazionale era innegabile come fosse del tutto impossibile che il pattinaggio potesse rientrare nella rosa degli sport olimpici (da considerare come periodo temporale quello dalla nascita del pattinaggio in linea in poi).
Oggi, invece, a ridosso dei campionati mondiali 2012 è innegabile il grande passo avanti fatto a livello internazionale. Sembra incredibile vedere nella
lista per i test della pista, nazioni come il Pakistan, la Repubblica Dominicana o il Bangladesh. E' bellissimo!
Alle ultime olimpiadi, invece, per me è stato incredibile vedere delle discipline con pochissime nazioni partecipanti, mi viene in mente la scherma in primis, ma anche il tiro con l'arco oppure il ciclismo su pista, solo per fare degli esempi. E' invece stato bello vedere degli sport insospettabili come il judo avere una schiera incredibile di nazioni partecipanti.
Il pattinaggio DEVE sfruttare questo primo campionato del mondo ricco di nazionalità diverse, con il membri del CIO che probabilmente saranno ad Ascoli Piceno e a San Benedetto a valutare questo sport per l'ingresso nel 2020, e puntare l'attenzione su un probabile sviluppo in futuro.
Continua dopo il salto.